Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm
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IL LATTE DI VENERE


Tuscus Marone: "Signore mi dica, dove trovare la medicina che guarisce tutti i mali del vivere, l'elisir di lunga vita"?

Leo Viridis Invictus:
"Quello è distillato in ognuno di noi signore, ma trovarlo è difficile, serve una distillazione degna di un Re. Ben si intende, caro Tuscus, che il misterioso elisir al latte di Venere allude! Ascolta questo canto".


O elisir  di sacra madre
riproduci in me l’eternitade.
Ma ber di te io non posso
se non accelerando l’Opera
al rosso.
Però difficil impresa è questa mia
che bagna e corrode di brama
la follia.
Come può il potabil “oro”
peccare nel suo esser puro?
Di cotal bellezza fa rinvigorir i
cuori che da vecchi divengon
nuovi.
Allor perché tanta mescianza?
E come può la lor servanza
divenir del fiele all’ignoranza?
Dentro i verdi giardini di innata bellezza
piovon fuochi di lucentezza.
Il mio “foco” però che debol  è alla tua speme
racchiude tutto l’uno in cui si crede.
Quel credo nel creato che all’infinito
induce, se non a riservar la mano
a chi produce.
Produce il sol dei venti, dei mari, e della terra
dove ogni marinaio non gli vien concessa
stella.
La stella come bussola dell’universo
che collega i mondi nell’astratto verso.
Governa in me il bianco pellicano che
nel sangue sacrificando il petto, adora i suoi
figliuoli anche nel difetto.
Racchiude or la saggezza del piombo trasformato
in oro, come una rosa rossa nel mistico tesoro.

Leo Viridis Invictus

 

 

 


Soparietto Alchemico
 

 

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